Passo-passo
Intervento presentato all'incontro pubblico "Il coraggio della pace" del 24 Febbraio tenutosi a Napoli. |
Posto il seminario pubblico-presentazione dell'opera "L'istituzione immaginaria della società", tenuto a Messina su invito del prof. Pier Luca Marzo. La durata del video è di un paio di ore. Tra presentazione e risposta ad alcune, prime domande e considerazioni degli studenti. Questa presentazione è un modo agevole per introdurre alla lettura del testo e per comprendere a grandi linee la rilevanza del pensiero di Cornelius Castoriadis. |
Posto su questo blog il mio breve contributo per la riflessione del Congresso Nazionale del movimento nonviolento: link: https://www.azionenonviolenta.it/xxvii-congresso-mn-lomnicrazia-strada-m... La cornice Se Capitini osservasse l’attuale contesto sociale-storico (italiano-europeo-mondiale) potrebbe consigliarci, senza sbagliare troppo, di porre particolare attenzione alla nuova chiusura della società. Una chiusura complessa, ovviamente, ma prima di tutto portata da una certa organizzazione del potere sociale in cui si tornano a naturalizzare e legittimare esplicitamente forme di dominazione e di potere diseguale dentro e fuori lo Stato. Prima di tutto la guerra. La guerra in Ucraina e il genocidio a Gaza sono due “fenomeni estremi” di questa situazione più generale e quasi onnipervasiva. Non sono solo, quindi, espressione di violenza estrema generata in ambito politico, ma la punta di lancia di una tendenza a sostituire la politica con la guerra, sulla scia del fenomeno postdemocratico portato dalla decennale e violenta controrivoluzione neoliberista, che ha quasi completamente neutralizzato la politica come possibile luogo autonomo di decisione sulla sfera economica. I pretesti pubblici di Putin per giustificare l’invasione armata, per quanto grotteschi, sono infatti molto simili a quelli che hanno mosso altre guerre di occupazione nel corso di questi ultimi decenni da parte di Paesi considerati democratici. La giustificazione morale è servita, in tutti questi casi, a legittimare la guerra d’aggressione davanti all’opinione pubblica interna e agli altri attori internazionali. Così come la “soluzione finale” di Netanyahu verso i terroristi di Hamas, che sta... leggi tutto .... |
Ormai vent'anni fa ebbi la fortuna e l'onore di organizzare a Roma un workshop di Johan Galtung con un gruppo di amici e attivisti universitari con cui avevo fatto un percorso di movimento davvero importante, il "Cantiere per la pace". Avevo già iniziato da tempo le mie letture su Aldo Capitini, ed ero incuriosito da quello che si diceva in certi ambienti di questo strano "Gandhi contemporaneo" di origine norvegese. Il seminario sul metodo Trancend, e poi un paio di interviste che gli feci in due momenti diversi (una sicuramente pubblicata su "La nuova ecologia" e l'altra, mi sembra, su "Carta". Una sicuramente sulla guerra in Iraq, mi sembra l'altra sul nuovo ordine mondiale dopo l'11 Settembre. Se non ricordo male), costituiscono un bagaglio di esperienza che non dimentichero'. Galtung è stato un incontro che ha sicuramente segnato la mia ricerca successiva, sino ad oggi. Umanamente ricordo quanto mi incuriosisse la sua buffa figura, che pero' sapeva bene come essere contemporaneamente autorevole. Affabile, serio e giocoso, pungente e mai scontato. Mi ricordo che, dopo quel seminario così illuminante e così lontano dalle categorie di pensiero che sposavo in quegli anni di movimento così importanti contro la globalizzazione neoliberista, gli chiesi quali libri avrei dovuto leggere per capire le basi del suo pensiero, e lui, senza pensarci un attimo, mi indico' quelli che credo, in effetti e con il senno di poi, debbano essere considerati la base di un pensiero che si è espresso e sviluppato lungo 96 libri e oltre 1700 saggi brevi (articoli e capitoli): "Pace con mezzi pacifici" e "I diritti umani in un'altra chiave". |
Quest'anno Amadeus si è superato. Non perché il livello delle canzoni si sia alzato rispetto alle edizioni precedenti, ma perché è un Festival riflessivo. |
Posto qui il dialogo tenutosi ieri con Daniele Taurino e il movimento nonviolento, in occasione della presentazione del libro "Una pace senza armi", a Fiumicino. Per accedere al video, cliccare sui seguenti link: |
Mentre Gaza si trasforma in una grande fossa comune, e il mondo osserva sugli schermi di tv e computers un vero e proprio sterminio di massa, un genocidio mascherato da operazione militare che è stato cinicamente accompagnato dall'obiettivo di eliminare completamente i terroristi di Hamas, generando un'assonanza micidiale con la ben più nota "soluzione finale", in Ucraina continuano a morire civili sotto i bombardamenti dell'esercito russo con la scusa di de-nazificare il territorio. In entrambi i casi a morire sono altri, non chi la guerra l'ha voluta e la vuole, per arricchirsi o garantirsi del potere politico. Gli innocenti. I civili. Uomini, donne e bambini che non hanno voluto e non vogliono questo orrore continuano a cadere, come in un brutto film di guerra. Peccato che non si tratta di un film, ma del disco rotto di un sistema sociale e politico che impedisce di abolire la guerra e gli strumenti che la generano e la sostengono, con il sostegno di chi la ritiene ancora, contro ogni evidenza, un mezzo adeguato per fare giustizia. Ma sia in Ucraina sia in Palestina, si tratta invece di vendetta e di dominio. |
Posto su questo Blog l'ultimo intervento pubblico che ho fatto sulla categoria filosofica di Immaginario sociale di Cornelius Castoriadis presso l'Università di Bologna. Sono letteralmente luciferino, più nero della pece. Ma si sa, quando bisogna andare in profondità spesso la luce è poca. L'importante è mantenere la chiarezza mentale e nel discorso. Cosa che credo di aver fatto ampiamente. Aiutato anche dal pubblico... |
La Morte sorpresa Lotta per salvarsi Vaga in nubi basse Eredi scadenti La morte arresa Osserva lo spettro Sterco raro Gaza ladra, In un addio Roma 10 Ottobre 2023 |
Angel Puyol è un filosofo spagnolo che da anni si occupa di riflettere sulla dimensione politica della fraternità e su come pensare il ruolo della Solidarietà per ripensare la nostra concezione della Sanità pubblica. Il 13 Ottobre sarà a Roma, alle 16:30 all'Università La Sapienza, per discutere pubblicamente su un tema di attualità Filosofica e Politica: come ripensare la sanità pubblica grazie ad una rinnovata idea di Solidarietà? Cosa ci ha insegnato la Pandemia? Cosa non vogliamo ancora apprendere? |