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Prima che finisca il 2017 è bene fare una semplice quanto essenziale riflessione: com'è possibile che, in Italia, organizzazioni neofasciste non sono state chiuse? Perché, sebbene siano palesemente incostituzionali, questi gruppi sono nati da anni e si sono rafforzati impunemente recentemente, nonostante il divieto esplicito della nostra carta costituzionale? A chi conviene la loro legittimazione politica? A chi serve la loro "normalizzazione"? Quando finirà questa barbara impunità? Posto su questo blog il resoconto della violenza fascita in Italia dall'inizio del 2017, almeno quella più evidente e risaputa. Con l'augurio che le forze realmente democratiche e antifasciste reagiscano all'unisono per fermare e dissolvere questi gruppi.

Link: http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/12/01/news/un-anno-di-viole...

Pestaggi, blitz, aggressioni. La violenza è aumentata in maniera esponenziale nell’ultimo anno. E la matrice è sempre la stessa: l’estrema destra, che è tornata più prepotente che mai. In alcuni casi i responsabili sono ancora ignoti, ma i bersagli no: “sporchi negri”, “zecche” e “froci”.
Pugni e cinghiate, insulti e intimidazioni. Dall’inizio dell’anno le azioni “dimostrative” di gruppi neonazisti e neofascisti sono cresciute in maniera esponenziale. E hanno avuto luogo in tutta Italia, dalle grandi città come Roma e Milano, alle più piccole, come Vignanello in provincia di Viterbo. Una spirale di violenza che è stata più volte denunciata sulle pagine dell'Espresso. E che dimostra come oggi questi gruppi, movimenti e partitini, si sentano in grado di poter dire e fare tutto. In un clima in cui, sempre più spesso, queste azioni vengono considerate solamente note di colore.

8 dicembre. "Questa va trovata". "Dobbiamo darle una lezione". "Zoccola comunista". La giornalista Arianna Giunti è stata pesantemente insultata e minacciata dopo la pubblicazione di un'inchiesta sui gruppi segreti dei fascisti su Facebook. Pagine in cui si incita all'odio e alla violenza in nome di "Dio, patria e famiglia" .

6 dicembre. Una squadraccia composta da una dozzina di persone sotto la redazione dell'Espresso e di Repubblica. Mascherate, con fumogeni e bandiere nere. Un blitz con cui il partito neofascista Forza Nuova prova a intimidire la nostra testata "colpevole" di dedicare troppa attenzione agli affari della galassia nera italiana e alla storia del segretario di Fn Roberto Fiore . In un comunicato pubblicato su Facebook dopo il raid, i neofascisti non abbassano il tiro: «Oggi è stato solo il "primo attacco" contro chi diffonde il verbo immigrazionista, serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Questi infami sappiano che non gli daremo tregua, li contesteremo ovunque». E le minacce sul web sono continuate anche nei giorni successivi: «Basta! Oggi boicottaggio, domani esecuzione!» .

28 novembre. A Como quindici naziskin del Veneto Fronte Skinhead effettuano un blitz durante una riunione di un’associazione pro migranti. Leggono un comunicato che denuncia la "deriva immigrazionista" in corso in Italia davanti agli aggrediti che non rispondono alla provocazione. Non è l'unico caso.

25 novembre. A Medole, sedici naziskin del Vfs hanno fatto irruzione in un dibattito a cui partecipavano la giovane scrittrice Chaimaa Fatihi e il sindaco Ruzzenenti. «Siamo contro questo ennesimo e solito teatrino dei burattini e si oppone allo sdoganamento di una politica sempre più immigrazionista che non perde occasione per ricamare le solite propagande pro-ius soli» dichiara un esponente del gruppo.

7 novembre. A Ostia Daniele Piervincenzi, inviato della trasmissione di Rai2 Nemo, e l’operatore Edoardo Anselmi sono state vittime di una aggressione a Ostia. Uno degli episodi che più hanno indignato l’opinione pubblica. Il protagonista è Roberto Spada, appartenente all’omonimo clan di Ostia e fratello di Carmine, condannato a 10 anni per estorsione con aggravante del metodo mafioso. Piervincenzi e Anselmi stavano chiedendo a Spada dei suoi rapporti con CasaPound – in particolare con Luca Marsella e Carlotta Chiaraluce - e dell’appoggio dato al movimento neofascista nel corso della campagna elettorale. Spada, indispettito dalle domande, sferra una testata al giornalista e poi aggredisce l’operatore con una spranga. Piervincenzi ha riportato la frattura del setto nasale.

29 ottobre. A Roma, nella centralissima Piazza Cairoli, Kortik Chondro è stato aggredito. La sua colpa? Quella di essere uno «sporco negro». È questo che gli urlano i cinque giovanissimi aggressori – hanno tutti tra i 17 e i 19 anni - mentre lo riempiono di calci e pugni. Uno di loro, alla fine del pestaggio, torna indietro per sferrare un calcio in faccia all’ormai inerme Chondro, 27 enne originario del Bangladesh. Tutti i componenti del branco sono stati fermati dalla polizia un’ora dopo il pestaggio e accusati di lesioni gravissime. Alessio Manzo, il ragazzo che ha colpito il bengalese al volto, è accusato anche di tentato omicidio. Manzo è legato alla galassia dell’estrema destra romana: Forza Nuova, Roma ai Romani, Lotta Studentesca. Con il gruppo di Giuliano Castellino ha partecipato alle manifestazione dello scorso 29 settembre al Trullo.

22 ottobre. Razzismo e fascismo si riaffacciano allo stadio . All’Olimpico, durante Lazio-Cagliari sono stati attaccati in Curva Sud degli adesivi che ritraggono Anna Frank con la maglia giallorossa. E non solo, il settore è stato riempito di sticker che recitano "Romanista frocio", "Romanista ebreo", "Romanista Aronne Piperno". Un vergognoso episodio antisemita di alcuni tifosi biancocelesti.

28 settembre. Al Corviale, periferia sud della Capitale, Forza Nuova e Roma ai Romani si sono uniti ai residenti per opporsi allo sgombero di una famiglia italiana che occupava abusivamente un alloggio popolare. I manifestanti hanno poi voluto impedire l’ingresso dei nuovi legittimi assegnatari, una famiglia italo-eritrea. Sono intervenute le forze dell’ordine, a cui i neofascisti hanno risposto con una sassaiola. Tre agenti sono rimasti feriti, e tre persone sono state fermate. Tra queste Giuliano Castellino, leader del movimento Roma ai Romani, considerato da Forza Nuova come un “prigioniero politico”.

5 agosto. Le squadracce non si sono prese neanche qualche giorno di vacanza . Nel pieno centro di Mantova, un gruppo di cinque ragazzi e ragazze, noti per la loro appartenenza a gruppi di estrema destra, hanno effettuato una spedizione punitiva nei confronti di Lorenzo. È “colpevole” di simpatizzare per la sinistra.

19 luglio. Nel giorno del 25° anniversario della strage di via D'Amelio, l'estrema destra protesta a Latina contro la decisione del sindaco di cambiare il nome del Parco "Arnaldo Mussolini", fratello del Duce, in "Falcone e Borsellino". Tra fischi e braccia tese, un folto numero di militanti di CasaPound, Forza Nuova e Fratelli d'Italia è sceso in piazza contro la nuova intitolazione.

9 luglio. Con il caldo le strade non bastano più. E Casapound allora va in spiaggia a Ostia per "cacciare" i venditori ambulanti abusivi che «fanno concorrenza sleale ai concessionari degli stabilimenti». «Sono atti di forza che non possono essere tollerati» ha dichiarato il commissario di Ostia Domenico Vulpiani dopo il blitz in spiaggia di CasaPound.

4 luglio. A Vobarno, in provincia di Brescia, una molotov viene lanciata contro un hotel che si preparava ad ospitare dei migranti. In quella stessa notte Casapound affiggeva lo striscione “Profughi finti, soldi veri”

1 luglio. L’onda nera arriva anche in Calabria. A Riace, la città calabrese considerata nel mondo un’eccellenza nell’accoglienza ai migranti, ha luogo una manifestazione delle destre contro la politica d’accoglienza del sindaco Mimmo Lucano.

30 giugno. A Tor Bella Monaca un 52enne bengalese veniva picchiato da quattro ragazzi italiani perché destinatario di una casa popolare. Nel frattempo CasaPound manifestava fuori dal centro di accoglienza della Croce Rossa di via del Frantoio.

29 giugno. Caos a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano: prima CasaPound irrompe a braccia tese in aula consiliare per chiedere le dimissioni del sindaco Sala, poi sfiora la rissa con alcuni gruppi dei centri sociali fuori dal palazzo.

28 giugno. A Perignano, paesino in provincia di Pisa, Forza Nuova fa un blitz contro il prete che ha ospitato la festa di fine Ramadan nei locali della Chiesa.

21 giugno. Fuori da un circolo Arci di Pescara, due ragazzi vengono aggrediti da una coppia di uomini, che alle forze dell’ordine dichiarano di essere “fascisti e razzisti”.

20 giugno. Un diciottenne viene aggredito a Roma con un tubo di metallo perché “zecca comunista”: è colpevole di indossare una maglietta del Cinema America occupato.

15 giugno. Forza Nuova protesta sotto Palazzo Madama contro lo Ius Soli: «Ormai è guerra aperta. In questo momento un manipolo di guerrieri sono schierati qui in piazza. La legge non passerà, o sarà battaglia in tutta Italia» è scritto in un post su Facebook del movimento neofascista. La polizia utilizza gli idranti per respingere la manifestazione non autorizzata: a fine giornata sono 64 i forzanovisti identificati e denunciati.

6 maggio. Al grido di “Ong scafiste” un gruppo di militanti di Movimento Nazionale e Gioventù Identitaria fa irruzione al Festival Mediterraneo Downtown organizzato dalla Ong Cospe a Prato

4 maggio. Forza Nuova effettua una “irruzione pacifica” nella sede dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni a Roma. “La prossima volta potremmo non essere altrettanto teneri” afferma il portavoce Alessio Costantini.

25 aprile. Saluti romani e croci celtiche al cimitero Maggiore di Milano: l’ultradestra commemora i caduti della Repubblica di Salò, beffando la Prefettura che aveva proibito la manifestazione. I mille fascisti presenti al cimitero raddoppiano nel pomeriggio, al raduno sotto la chiesa dei Santi Nereo e Achille. È presente tutto il gotha dell’estrema destra italiana: non solo Forza Nuova, CasaPound e Lealtà Azione, ma anche Zeta Zero Alfa e Hammerskin

1 aprile. Militanti di Forza Nuova effettuano un blitz “con mazze e caschi” al centro sociale Gta di Milano. In serata venticinque militanti di CasaPound aggrediscono un componente della Rete degli studenti. Il ragazzo viene inseguito, spintonato e gettato nel Naviglio tra insulti e sputi.

11 febbraio. Nel viterbese, alcuni militanti di CasaPound effettuano una “spedizione punitiva” contro Paolo, ragazzo ventiquattrenne colpevole di aver condiviso su Facebook una vignetta satirica che recitava: «Chi mette il parmigiano sulla pasta col tonno non merita rispetto». «Fatti i cazzi tuoi, non prendere in giro CasaPound» gli urlano tra un pugno e una cinghiata. A inizio ottobre il Tribunale di Viterbo ha condannato a 2 anni e 8 mesi il presidente di CasaPound Cimini, il trentenne Jacopo Polidori, e Michele Santini, militante poco più che diciottenne del partito neofascista.

2 febbraio. «Mi hanno accerchiato, gettato in terra e preso a calci, i passanti non hanno fatto nulla per fermarli». Accade a Ostia, fuori dal palazzo municipale. La vittima è un attivista di una Onlus che si occupa di migranti. Poco distante un sit-in di CasaPound, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini. I partecipanti alla manifestazione negano tutto, ma la Polizia cerca tra loro i responsabili dell’accaduto.

24 gennaio. Forza Nuova, CasaPound e Roma ai Romani impediscono a una famiglia di egiziani di prendere possesso di una casa popolare dopo lo sgombero degli occupanti, ancora una volta italiani e abusivi: «Non molleremo un centimetro» dichiara Giuliano Castellino, portavoce di Roma ai Romani.

21 gennaio. Noi con Salvini e Fratelli d’Italia manifestano contro l’ordinanza con cui la sindaca Raggi destina il Ferrhotel, albergo in disuso vicino la stazione Tiburtina di Roma, all’accoglienza dei migranti. Tra i partecipanti la deputata della Lega Nord Barbara Saltamartini. Al termine della manifestazione Forza Nuova e Roma ai Romani occupano la struttura: «Contro i migranti siamo pronti alle barricate».

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